Punti di forza davvero sprecati...
Questa seria si è rivelata essere un vero e proprio spreco. Spesso mi sono imbattuta in drama potenzialmente interessanti nell'idea ma fallimentari nel concreto. "Be your knight", se possibile, fa pure peggio: investe qualcosa di buono e lo spreca nel peggiore dei modi. Per quella che è la sceneggiatura, non meritava il minimo investimento. E invece l'investimento c'è stato e si vede, sia in termini economici - non ci troviamo di fronte alla serie thai di turno a budget risicato, per intenderci - fino al cast che, devo dire, è di tutto rispetto. Il protagonista anche azzeccato, l'attore che lo interpreta ha la capacità di risultare freddo, minaccioso e distaccato. L'attrice non la conoscevo, ma anche lei mi è sembrata un'ottima scelta. Il periodo storico una vera chicca, i costumi d'epoca affascinanti (non ho le competenze per dire quanto fedeli alla realtà del tempo, ma erano comunque un piacere da vedere, dalle spille agli orecchini, dai fermagli ai vestiti, per non parlare poi delle scarpe che la protagonista indossa nel primo episodio, che richiamano proprio un'eleganza d'altri tempi). Riprese e regia di qualità, forse i suoni un po' troppo artefatti, ma niente di così trascendentale. Tanti punti di forza, dunque. Gettati tutti in pasto ai pesci da una sceneggiatura a dir poco ridicola e imbarazzante. Ed ecco che i protagonisti introdotti nel primo episodio - lui così aggressivo, lei determinata a non farsi intimidire - sembrano di fatto volatilizzarsi già nel secondo episodio: spuntano a oltranza mignoli intrecciati a suggellare promesse (non siamo all'asilo, vorrei ricordare, e lei giusto nell'episodio precedente l'ha quasi centrato con un colpo di pistola, ma sembrano quisquilie, evidentemente). Lei, così spavalda e determinata da andare a caccia del finto/sostituto fidanzato, che poi va in crisi per il bacio a stampo che suggella le promesse matrimoniali.... ridicolo... e ancor più ridicolo lui - l'uomo tutto d'un pezzo che nel salone da barbiere la minacciava con una lama alla gola - che le chiede pure scusa... Dai, siamo seri! Il tenore è sostanzialmente questo, ci sono delle scene ben girate che sembrano annunciare momenti fatidici, con tutte le angolazioni di ripresa al posto giusto e gli sguardi del caso...e poi, il contenuto della conversazione si riscopre essere di una banalità senza precedenti. Se il primo episodio crea un po' di confusione sul senso di ciò che accade, dal secondo si pensa bene di dare qualche info in più allo spettatore...ma perchè fare la fatica di costruire qualcosa di credibile, quando semplicemente si può prevedere che la protagonista faccia monologhi notturni che lui prontamente ascolta, o che la vecchia nonna ripercorra opportunamente il viale dei vecchi ricordi ad alta voce in giardino, guarda caso proprio mentre lui è nascosto nei pressi. Sono veramente sotterfugi di bassa qualità, quasi ad assolvere sbrigativamente il compito di dare un senso alla storia. Tralascio poi le incoerenze...la nonna ci fa frustare a sangue? Ma due minuti dopo, appena si sente mancare, accorriamo preoccupati al suo capezzale. Ma perchè?!?! Dato che una coppia protagonista prevedibile e snaturata non bastava, gli sceneggiatori hanno ben pensato di piazzare anche un secondo pairing, dello stesso tenore del primo, ovvero poco credibile e per nulla approfondito. Sorvolo sul finale, in particolar modo la scena di chiusura, ai limiti dell'inguardabile. Il sei politico è per i punti positivi citati all'inizio, anche se sono stati davvero un completo spreco data la qualità di un prodotto che - basato su un disastro di sceneggiatura - non poteva che uscirne a testa bassa.
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