Fazzoletti a portata di mano, un drama davvero imperdibile ed emozionante
Serie che - ho avuto modo di leggere - è il remake del drama "Go Ahead" e da molti non ritenuta all'altezza dell'originale. Personalmente, allora, posso solo che essere felice di aver visto questa serie per prima, così da non dover fare paragoni e poterla apprezzare pienamente. Il drama pone al centro non i consueti due protagonisti, ma un'intera famiglia "allargata": i personaggi principali sono infatti diversi e il tema dei legami è al centro della storia, unitamente alla definizione del concetto di "famiglia". Nel dettaglio si intrecciano tre famiglie intese nel senso tradizionale, tutte provate da situazioni difficili, dalla mancanza di uno dei genitori, aspetto che sembra diventare un'etichetta a vita di fronte a tutti gli altri, alla frattura non risanabile di chi ha perso una sorella/figlia, dove poi il dolore e la depressione inferiscono crudelmente, al tema dell'abbandono inaspettato e senza spiegazioni. Dalle ceneri di tutte queste "famiglie" fatte a pezzi si forma un nuovo tipo di famiglia, dove l'affetto conta più del sangue. Motore catalizzante di questo nucleo insolito e allargato è Yan Jeong Jae, interpretato da un attore che mostra sempre grandi capacità. La storia è complessa ma al tempo stesso ben equilibrata, e può essere apprezzata da diversi punti di vista: il legame che unisce i tre "fratelli", quasi a formare uno schieramento che si supporta e si difende l'un l'altro di fronte al giudizio prevenuto degli altri compagni di studi/vicini di casa; le singole vicende legate al loro passato, che riemergono l'una dopo l'altra, tra padri/madri che ricompaiono destabilizzando di volta in volta l'equilibrio a fatica raggiunto dalla "famiglia per scelta", mostrando dolorosamente come sia difficile in realtà voltare davvero pagina rispetto a certi legami e come a volte dietro al rancore palesato nell'età ormai adulta si celi un bambino sofferente ma ancora aggrappato all'illusione e alla segreta - quasi inconsapevole - speranza del ritorno della madre che lo ha abbandonato/rifiutato/incolpato. Mi è piaciuto molto come sono stati caratterizzati i tre ragazzi e soprattutto che non ci sia davvero l'ombra del classico triangolo amoroso, aspetto che non mi fa mai impazzire e che spesso trovo davvero superfluo, perchè davvero se c'è una buona trama non serve costringere i due giovani di turno a contendersi la fanciulla che completa il trio. Il loro legame evolve, tra equilibri che si frantumano e si ricompongono, vengono messi alla prova da situazioni spesso esterne e sulle quali arrivano a prendere anche posizioni differenti che li porta a uno scontro/confronto mai però definitivo o insuperabile. E' qualcosa di molto più sano e bello da guardare rispetto al cliché della rivalità che si trascina per tutta una serie per poi risolversi in modo a volte banale. Del resto, fin da piccolo, Hai Jun non si attacca in maniera specifica a Ju Won bensì vede lei e il padre come la sua nuova famiglia e per lui il grande valore e supporto è sentire di farne parte. Diverso invece il rapporto tra Ju Won e San Ha, dove già nella tenera adolescenza per San Ha è chiaro che Ju Won rappresenta per lui "la persona", quella fondamentale, che pone al centro del suo mondo. Loro due regalano anche il romance alla serie, non una storia travolgente da batticuore continuo, ma sicuramente sentita e soprattutto profonda, anche per via delle relazioni intrecciate per anni tra loro e con gli altri membri che li circondano. Ammetto che sono stati davvero molti gli episodi che sono riusciti a commuovermi, spesso per situazioni e temi molto diversi l'uno dall'altro ma che tutti si ricollegano all'importanza e profondità della relazione e dei legami tra le persone. Quindi, con una buona scorta di fazzoletti a portata di mano, una serie da non perdere, emozionante e ricca in termini di contenuti.
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